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Gamification and game design

Progetti GamificationLab 2014

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In every job that must be done, there is an element of fun” - Mary Poppins, Walt Disney

  • Differenziati è un gioco di 90 secondi che risponde ad un’esigenza specifica: sensibilizzare e addestrare ad una migliore e più consapevole raccolta differenziata.
  • Differenziati è può essere installato in ambiente pubblico (per esempio in una scuola o in un supermercato) ed è subito pronto per essere giocato: basta premere il bottone di avvio.

Storia e obiettivi del progetto

We don’t stop playing because we grow old; we grow old because we stop playing” - George Bernard Shaw

Il concept del gioco è nato nell’ambito delle lezioni del GamificationLab 2014. Prima di stilare il progetto, abbiamo sondato il terreno a noi vicino, capendo quali fossero le esigenze a cui far rispondere un’azione gamificata. Una volta emersa la necessità di educare i cittadini ad un comportamento migliore nell’ambito della raccolta differenziata, abbiamo iniziato ad impostare il concept del gioco, definendo il target, la meccanica di gioco e decidendo quali strumenti appresi durante il corso facessero o meno al caso nostro.

Il nostro obiettivo è stato quello di creare un gioco veloce, semplice, per cui non servisse avere un device particolare o scaricare un’app. In poche parole, volevamo un gioco “chiavi in mano”, alla portata di tutti: l’utente, trovandosi di fronte l’installazione, doveva essere in grado di giocare con l’unico strumento in suo possesso: sé stesso.

E’ così che abbiamo ideato un gioco che fosse al contempo digital e fisico. Abbiamo pensato ad un’installazione economica e facilmente trasportabile.

Per lo sviluppo abbiamo utilizzato Unity3D, per la scansione dei movimenti la Kinect di Windows e per la parte di physical computing Arduino.

Ci siamo quindi divisi in tre gruppi di lavoro:

  • Coordinamento e GDD: incaricato di gestire gli altri gruppi, di fare ricerca riguardo gli eventuali competitors e di redigere il Game Design Document
  • Grafica: incaricato di creare tutti gli asset indispensabili per il gioco, musica ed effetti sonori inclusi, nonchèideando un look&feel adatto e fresco
  • Sviluppo: che ha creato da zero il gioco e la parte fisica, lavorando su Unity, Kinect e Arduino

I Tutor

Durante il laboratorio, siamo stati affiancati dai tutor che, con disponibilità e professionalità, ci hanno insegnato e aiutato. In particolare, ci teniamo a ringraziare Emanuele Tarducci, per la sua pazienza e per il suo costante aiuto fornito in ogni fase del progetto.
Ringraziamo tutti i tutor

Il team

Il team 2014 è composto da un gruppo eterogeneo di studenti e neo laureati con background differenti. La maggior parte di noi proviene dalla facoltà di Informatica, ma il team include studenti lavoratoti e laureati provenienti da Economia, Psicologia e Lettere.

Area coordinamento

Ettore Velluto

Ettore Velluto

Dottore in Economics & Buisness presso l’Università Luiss di Roma. “ Il Gamification lab è stata un esperienza molto formativa per me. Il contesto interdisciplinare ha contribuito a creare una situazione molto stimolante.”

Federica Micale

Federica Micale

Dottoressa in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso Sapienza di Roma. Svolge attività di ricerca in ambito pedagogico, occupandosi in particolare del rapporto tra apprendimento e nuove tecnologie.

Valeria Amendola

Valeria Amendola

Dottoressa in Editoria e Scrittura presso la Sapienza di Roma, con una tesi sul Transmedia Storytelling. Lavora come copywriter e web content editor in un’agenzia di comunicazione. Prosegue, in parallelo al lavoro, una propria attività di ricerca, in merito al digital storytelling e alla valorizzazione dei beni culturali.

Area risorse multimediali

Giorgia Di Tommaso

Giorgia Di Tommaso

“Tutto ciò che si fa divertendosi si fa più volentieri, ecco perché la gamification funziona! La gamification non ti ti insegna né ti impone, ti lascia libero di imparare con l’esperienza”

Stefano Di Biase

Stefano Di Biase

“In questi quattro mesi ha avuto l’opportunità di conoscere meglio i fondamenti e gli strumenti alla base di quella che, per me, è una passione che coltivo da quando ero piccolo; ho avuto modo di mettere alla prova le mie capacità, ampliare le mie conoscenze (in particolare verso la grafica) ed entrare in contatto con persone che lavorano nel settore, nonché con ragazzi che condividono il mio stesso interesse”.

Area sviluppo

Denis Drijaj

Denis Drijaj

“La mia esperienza nel gamificationlab si può descrivere come una esperienza unica fino ad ora. Durante il corso ho capito che dietro a dei giochi che sembrano semplici in realtà ce un grande lavoro di gruppo. Per la prima volta mi sono imbattuto nelle tematiche che riguardano a delle scelte che a volte ti sembrano che sono una cosa facile o intuitiva ma in realtà difficili da comprendere e collocare. Ho imparato che nella realizzazione di un gioco di successo serve garantire la realizzazione ed il rispetto di alcuni paletti (standard) preclusi nel processo di gamification.”

Luigi Giannino

Luigi Giannino

“La Gamification è un terreno fertile su cui poter lavorare, in quanto non è ancora molto sviluppato. Il fatto che questo tema sia entrato nel mio bagaglio di conoscenza potrebbe tornarmi utile in futuro, si spera, nella mia carriera professionale.”

Dario Gangi

Dario Gangi

“Questa esperienza è iniziata con l’approccio di seguire un corso universitario qualsiasi, quindi con curiosità e interesse, ma anche col timore di fare fatica ad apprendere troppi concetti o nozioni noiose. In realtà si è rivelato essere sì impegnativo, ma molto soddisfacente a livello personale, soprattutto nel momento in cui ho iniziato a realizzare che il lavoro di ogni singola persona andava a convergere in un “prodotto finale” funzionante e coerente a come era stato pensato inizialmente.”

Jacopo D’Aloia

Jacopo D’Aloia

“Ho potuto mettere in pratica in parte ciò che sto studiando ai corsi universitari, essendo uno studente di Informatica ho potuto approcciarmi alla programmazione pratica e vedere il fine per cui stavo programmando (…) Ho imparato a considerare il gioco non più come un mero strumento di divertimento, ma come un qualcosa di più complesso e molto più utile di quello che la gente pensa.”

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